My name is Rufus Wright. I’ve been a gravedigger in Oakdale nearly twenty years. Buried in this coffin seven months, waiting to die.
It’s fall and a tornado is due from the west. It’ll kill me even though my casket is gorgeous: black satin lining, purple silk pillow scented with chrysanthemums, all crafted with oak and other fine materials.
My father was as tall as the stone angel at the cemetery. Nose the beak of a medieval doctor’s mask. Face sunken, sharp-boned.
My father was a skeletal angel. I, who speak, am too.
Il serafino scheletrico
Il mio nome è Rufus Wright e sono il becchino di Oakdale da quasi vent’anni. Vivo sepolto in una bara da ormai sette mesi e aspetto di morire. È autunno e il tornado appena arrivato dalle coste dell’ovest mi ammazzerà nonostante la cassa sia in legno di quercia, l’imbottitura a sacco in raso nero, il cuscino di seta porpora profumato di crisantemi, il cofano sia lavorato con tessuti di pregio. Mio padre era alto come gli angeli di pietra dei cimiteri, aveva il naso come il becco della maschera dei medici della peste. Il viso, scavato, possedeva ossa puntute. Mio padre era un serafino scheletrito. Io che parlo, lo sono.